IL COVID , IL MEDICO DIO, IL MARCHIO E  IL NEW AGE ILLUSIONE YOGA Il buddha idolo Chiesa e induismo
IL COVID , IL MEDICO DIO, IL MARCHIO E  IL NEW AGE
ILLUSIONE YOGA
Il buddha idolo
Chiesa e induismo
Mantra e demoni
buddista assassino
Gandhi e gli altri
astuzie yogi
magia yoga
inganno yoga
PERLE TANTRA
TANTRA MALEDETTO
TANTRA PERVERSIONI
Il terzo occhio
reincarnazione
yoga in pillole
NON TI SPOSARE UNA FEMMINISTA
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. I
CORSO PREMATRIMONIALE CAP.II
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. III
CORSO PREMATRIMONIALE CAP.IV
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. V
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. VI
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. VII
CORSO PREMATRIMONIALE CAP.VIII
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. IX
CORSO PREMATRIMONIALE CAP. X
spiriti demoni
negromanti e magia
meditazione t.
astrologia
IL MEDICO MAGO
energia vitale
agopuntura
iridoccultismo
omeopatia
cristalloterap.
Gli angeli e la carne
ERESIA VEGAN
culto vegano
vetero vegani
Vegetariano eretico
vegetariani
Green Hill
Sperimentazione animale e Bibbia
odio vegan
IL SODOMITA
LA FINE DI BABILONIA
BABYLON CITY
Lettera ai demoni
Attila torna a casa tua
Forestiero pericoloso per la Fede
LUCIFERO NELLE LOGGE
lucifero
massoneria
CASTIGHI
VACCINI E CERVELLO
Medicina a Babilonia
Lutero all'inferno
teosofia
antroposofia
bene senza dio
l'anticristo pacifista
Geppo
apocalisse
Mandela
Gandhi
FEMMINICIDI OGGI
FEMMINICIDIO
SEDUZIONE DONNA
femminismo
CLEOPATRA
8 marzo
la discoteca
AMMONIRE
divorziati
contraccezione
omofobia
sodomia, sabba e morte
omofobi pericolosi
POTERE MEDIA
CATTOFALSI
Zaffiro 2016
Valchirie femministe
la rivoluzione francese
lo psicologo
RICOSTRUTTORI NELLA PREGHIERA
COMANDAMENTI
suggestioni
VIZI CAPITALI
Santa Teresina
Maria Goretti
ABITI IMPUDICI
Donna santa
Ippolito e la lussuria
pudore
 
 
CBIFFI
Giacomo Biffi:
Sull'immigrazione estratti dell'intervento dell'arcivescovo di Bologna al Seminario della Fondazione Migrantes, 30 settembre 2000





ACCETTABILITA' DEL FENOMENO MIGRATORIO

Una consistente immissione di stranieri nella nostra penisola è accettabile e può riuscire anche benefica, purché ci si preoccupi seriamente di salvaguardare la fisionomia propria della nazione. L'Italia non è una landa deserta o semidisabitata, senza storia, senza tradizioni vive e vitali, senza una inconfondibile fisionomia culturale e spirituale, da popolare indiscriminatamente, come se non ci fosse un patrimonio tipico di umanesimo e di civiltà che non deve andare perduto.
 
Sotto questo profilo, uno Stato davvero "laico" - che cioè abbia di mira non il trionfo di qualche ideologia, ma il vero bene degli uomini e delle donne sui quali esercita la sua attività di amministrazione e di governo, e voglia loro preparare con accortezza un desiderabile futuro - dovrebbe avere tra le sue preoccupazioni primarie quella di favorire la pacifica integrazione delle genti (come si è già storicamente verificato nell'incontro tra le popolazioni latine e quelle germaniche sopravvenute) o quanto meno una coesistenza non conflittuale; una compresenza e una coesistenza che comunque non conducano a disperdere la nostra ricchezza ideale o a snaturare la nostra specifica identità.
 
Bisogna perciò concretamente operare perché coloro che intendono stabilirsi da noi in modo definitivo "si inculturino" nella realtà spirituale, morale, giuridica del nostro paese, e vengano posti in condizione di conoscere al meglio le tradizioni letterarie, estetiche, religiose della peculiare umanità della quale sono venuti a far parte.


LA CHIESA NON  DEVE RISOLVERE NECESSARIAMENTE TUTTI I PROBLOMI SOCIALI

In primo luogo, deve essere manifesto a tutti che non è per sé compito della Chiesa come tale risolvere ogni problema sociale che la storia di volta in volta ci presenta. Le nostre comunità e i nostri fedeli non devono perciò nutrire complessi di colpa a causa delle emergenze anche imperiose che essi con le loro forze non riescono ad appianare. Sarebbe un implicito, ma comunque intollerabile e grave "integralismo" il credere che le aggregazioni ecclesiali e i cattolici possano essere responsabilizzati di tutto.
 
Qualche volta i malintesi sono involontariamente propiziati dalle pubbliche autorità che, quando non sanno che pesci pigliare, fanno appello alle nostre supplenze e fatalmente ci coinvolgono (dando in tal modo implicito riconoscimento che le organizzazioni ecclesiali sono tra quelle che in Italia riescono ancora a funzionare).




Gli auspici per lo Stato e la società civile



E' incontestabile, per esempio, il principio che a ogni popolo debbano essere riconosciuti gli spazi, i mezzi, le condizioni che gli consentano non solo di sopravvivere ma anche di esistere e svilupparsi secondo quanto è richiesto dalla dignità umana. Gli organismi internazionali sono sollecitati a farsi carico delle iniziative atte a conseguire questa mèta e non possono perdere di vista questo necessario ideale di giustizia distributiva generale; e tutto ciò vale - in modo proporzionato e secondo le reali possibilità - anche per i singoli stati.
 
Ma non se ne può dedurre - se si vuol essere davvero "laici" oltre tutti gli imperativi ideologici - che una nazione non abbia il diritto di gestire e regolare l'afflusso di gente che vuol entrare a ogni costo. Tanto meno se ne può dedurre che abbia il dovere di aprire indiscriminatamente le proprie frontiere.
 
Bisogna piuttosto dire che ogni auspicabile progetto di pacifico inserimento suppone ed esige che gli accessi siano vigilati e regolamentati.




Site Map